
Nuove regole prelievo: non fare questo errore o ti becchi una multa salata - News.popcorntv.it
Le nuove regole per il prelievo potrebbero costarti caro con la tua banca: da 1.000 fino a 50.000 euro di multa.
L’utilizzo del contante in Italia continua a essere ampio e non è previsto un suo abbandono imminente da parte delle istituzioni. Tuttavia, per combattere evasione fiscale e riciclaggio di denaro, fenomeni spesso legati a reati gravi, sono state stabilite regole precise sui limiti di utilizzo del contante, sia a livello nazionale che europeo.
La Legge di Bilancio 2025 ha confermato il tetto massimo per i pagamenti in contanti a 5.000 euro, mentre l’Unione Europea mantiene un limite generale doppio, ovvero 10.000 euro. Accanto a queste norme, gli istituti bancari applicano ulteriori regolamenti interni volti a garantire sicurezza operativa e controlli antiriciclaggio.
Limiti e regole per i pagamenti in contanti nel 2025
Il limite massimo consentito per i pagamenti in contanti resta fissato a 5.000 euro, in base alla normativa italiana. Ogni transazione pari o superiore a questa cifra deve essere effettuata con strumenti di pagamento tracciabili, come bonifici, assegni non trasferibili o vaglia. È importante sottolineare che non è ammesso frazionare il pagamento per aggirare il limite, a meno che la rateizzazione non sia prevista da contratto o prassi commerciale, ad esempio in caso di pagamenti rateali con scadenze distanziate di almeno sette giorni. In alternativa, si può optare per un pagamento misto: fino a 4.999,99 euro in contanti e il resto con strumenti tracciabili.
Dal 2027, la soglia massima a livello europeo per pagamenti in contanti sarà obbligatoriamente di 10.000 euro, limite che gli Stati membri possono solo ridurre ma non aumentare. Tale cifra rappresenta anche la soglia oltre cui le operazioni sui conti correnti devono essere segnalate all’Agenzia delle Entrate e la somma massima non dichiarabile in dogana europea. Diversamente dai pagamenti, non esiste un limite legale generale ai prelievi di contante dai conti correnti, che sono regolati principalmente dalle condizioni contrattuali con la banca e dalla disponibilità finanziaria del correntista. Tuttavia, ogni banca impone limiti specifici ai prelievi giornalieri e mensili da sportelli automatici (ATM), variabili a seconda del tipo di carta e conto. Alcuni esempi aggiornati:
- Postepay Evolution e BancoPosta consentono prelievi fino a 600 euro al giorno e 2.500 euro al mese.
- XME Card Plus di Intesa Sanpaolo permette fino a 3.000 euro al giorno e 10.000 euro al mese.
- Monte dei Paschi di Siena (MPS Debit) limita i prelievi a 250 euro giornalieri e 1.550 euro mensili.
- Bper Banca prevede un tetto di 1.500 euro al giorno e 3.000 euro mensili.
- Mediolanum offre invece 3.000 euro giornalieri e 4.500 euro mensili.
Il correntista può spesso modificare tali limiti tramite home banking, entro i margini consentiti dal contratto. I prelievi allo sportello, invece, non sono soggetti a limiti, purché rientrino nella disponibilità di denaro del cliente; per somme elevate possono essere richiesti tempi di attesa per la disponibilità della liquidità. Va ricordato che operazioni sospette o prelievi superiori a 10.000 euro mensili obbligano la banca a segnalare l’operazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF), che può richiedere chiarimenti al correntista per escludere collegamenti con illeciti o riciclaggio.

Il mancato rispetto del limite di 5.000 euro per i pagamenti in contanti comporta sanzioni amministrative pecuniarie che vanno da 1.000 a 50.000 euro, con multe più elevate per importi superiori a 250.000 euro (minimo 5.000 euro). La sanzione si applica sia a chi effettua il pagamento sia a chi lo riceve, salvo che questi ultimi siano soggetti obbligati a segnalare alle autorità, nel qual caso la multa può variare da 3.000 a 15.000 euro. Per quanto riguarda i prelievi, non esistono multe se non il rifiuto della banca a erogare somme superiori ai limiti contrattuali o a disponibilità esaurite. Tuttavia, operazioni sospette o importi elevati possono essere segnalati all’UIF, che può aprire indagini e richiedere documentazione giustificativa.
Alcune categorie godono di eccezioni ai limiti: ad esempio, i cittadini stranieri residenti all’estero possono effettuare pagamenti in contanti fino a 15.000 euro verso esercenti commerciali al dettaglio. Le rimesse all’estero tramite money transfer sono limitate a 1.000 euro. Nei cambi valutari, il limite è di 2.000 euro, mentre i pagamenti effettuati dalle Pubbliche Amministrazioni devono rispettare il tetto di 1.000 euro. Stessa soglia per pagamenti in contanti effettuati da condomini o da associazioni sportive dilettantistiche; oltre tale cifra devono essere usati strumenti tracciabili.
Infine, per beneficiare delle detrazioni fiscali (19%) su spese come carburante, donazioni a Onlus o lavori edili, è necessario utilizzare mezzi di pagamento tracciabili, con particolare attenzione ai cosiddetti bonifici parlanti per le spese edilizie. Va inoltre sottolineato che gli stipendi e le retribuzioni devono essere corrisposti con strumenti tracciabili, fatto salvo il lavoro domestico. Il datore di lavoro che non rispetta tale obbligo rischia sanzioni da 1.000 a 1.500 euro. Queste disposizioni sono parte integrante della strategia italiana ed europea per la lotta all’economia sommersa, garantendo al contempo la sicurezza e la trasparenza delle transazioni finanziarie.