
ROME, ITALY - DECEMBER 07: Vittorio Sgarbi, art critic and undersecretary of the Government for Culture, participates in Più Libri più Liberi, the fair of small and medium-sized publishing. on December 7, 2022 in Rome, Italy. This year's public-facing Italian book fair featuring small and medium sized publishing companies, called Pi libri pi liberi, is scheduled to open on December 7 and run to December 11, again at Rome's La Nuvola, "The Cloud." (Photo by Simona Granati - Corbis/Corbis via Getty Images)
Vittorio Sgarbi rompe il silenzio dopo il ricovero per depressione: cammina tra le vie della città, scrive con più calma e si circonda dell’affetto dei suoi cari.
“Mi sento meglio, ho cercato di prendermi cura di me stesso e di rallentare. Ne avevo bisogno”. Con queste parole, Vittorio Sgarbi rompe il silenzio dopo il lungo ricovero al Policlinico Gemelli di Roma, dove è stato assistito per una delicata sindrome depressiva. A raccontarlo è lo stesso critico d’arte, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, dove afferma di sentirsi “abbastanza bene”. Un’espressione di cauto ottimismo, che lascia intravedere un percorso di recupero lento ma concreto, fatto di scelte consapevoli e nuovi equilibri interiori.
Una nuova routine: scrittura, camminate e contatto con Roma
Il ritorno alla vita quotidiana ha il sapore di una riscoperta. “Cammino ogni giorno, cerco di godermi la città”, racconta Sgarbi. Roma diventa lo scenario di un nuovo rapporto con sé stesso, fatto di passeggiate lente, osservazione e contatto con la bellezza urbana. Accanto a questo, un’attività che non ha mai davvero abbandonato: la scrittura. “Non ho mai smesso di scrivere, in questi mesi è uscito il mio libro sulla Natività e tra poco ne uscirà un altro”, anticipa. Il ritmo, però, è cambiato: “Ho cercato di scrivere in modo più lento, più ragionato”. Un modo per ascoltarsi di più, senza forzare il ritorno a un’attività frenetica.

Durante il periodo di ricovero, Sgarbi ha ricevuto moltissimi messaggi di affetto da parte di amici, colleghi e conoscenti. Nomi noti come Al Bano, Marcello Veneziani, Morgan e Piero Chiambretti hanno fatto sentire la propria presenza con parole e pensieri sinceri. “È vero, i messaggi sono stati tanti. Mi dispiace non aver potuto rispondere a tutti, ma ringrazio chi mi è stato vicino”, dice oggi il critico. Una rete di vicinanza umana che ha rappresentato un punto di forza nel percorso di guarigione, dimostrando quanto conti il supporto, anche quando non si può rispondere con la stessa intensità.
Sabrina Colle, un amore silenzioso e costante
A sostenere Vittorio Sgarbi nel momento più difficile è stata soprattutto Sabrina Colle, la sua compagna, che con discrezione e amore ha scelto di stargli accanto, anche pubblicamente. In un post sui social, ha ricordato un viaggio fatto insieme 20 anni fa in Myanmar, raccontando come la bellezza e la dolcezza di quel luogo vivano ancora dentro di lei grazie a lui: “Grazie Vittorio per l’indimenticabile viaggio”, scrive.
L’8 maggio, in occasione del compleanno di Sgarbi, Sabrina ha condiviso un pensiero ancora più personale: “La pace sia con voi è una benedizione che arriva anche a te, amore mio, che mi hai insegnato a guardare il mondo con occhi diversi, lasciandomi la libertà di immaginare, sognare e creare”. Parole che raccontano un legame solido, fatto di rispetto, creatività e condivisione.
Sgarbi non dimentica il ruolo di Sabrina, e la ringrazia pubblicamente: “È molto presente nella mia vita, come anche il resto della mia famiglia. Approfitto di questo spazio per dire grazie a tutti: ci vediamo presto”.