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È stato firmato un protocollo d’intesa tra l’INPS e la Corte dei conti con l’obiettivo di potenziare i controlli sull’Assegno di Inclusione.
L’intesa biennale si inserisce in un contesto più ampio di rafforzamento della governance delle politiche assistenziali, puntando a evitare abusi prima che si trasformino in danni erariali. La novità più rilevante consiste nell’attivazione di un sistema di controlli preventivi che coinvolge attivamente non solo INPS e Corte dei conti, ma anche le forze dell’ordine, in particolare l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza.
Attraverso questo approccio collaborativo, si abbandona la tradizionale logica repressiva per abbracciare un modello di vigilanza anticipatoria, che punta a tutelare in modo più efficace le risorse pubbliche e a garantire equità sociale.
Innovazione tecnologica e scambio dati semestrale
Un elemento distintivo del protocollo è l’adozione da parte dell’INPS di tecnologie digitali all’avanguardia per migliorare l’efficienza dei controlli e la tracciabilità delle prestazioni ADI e SFL. Grazie a queste soluzioni innovative, sarà possibile identificare con maggiore precisione le irregolarità e i potenziali schemi di frode.
Inoltre, è previsto uno scambio strutturato e periodico di dati fra INPS e le procure regionali della Corte dei conti con cadenza semestrale. Questo flusso informativo costante e aggiornato consentirà di disporre di una base dati uniforme e dettagliata, indispensabile per analisi di rischio più accurate e per la verifica delle responsabilità in caso di erogazioni improprie. Il coordinamento sistemico tra le istituzioni abiliterà una reazione tempestiva e mirata alle frodi, potenziando così l’efficacia dell’intervento pubblico.

Il protocollo non ha solo una valenza amministrativa, ma anche un forte impatto simbolico e sociale. Come ha sottolineato il Presidente INPS, Gabriele Fava, ogni risorsa sprecata rappresenta un “vulnus alla fiducia collettiva” e compromette gli obiettivi di giustizia sociale alla base delle misure ADI e SFL. La finalità è dunque quella di migliorare la qualità degli interventi, non di aumentare la pressione repressiva sui beneficiari, attraverso una gestione più intelligente e responsabile.
Un ulteriore aspetto di rilievo riguarda il recupero delle somme indebitamente percepite. Grazie a un coordinamento operativo tra INPS, Corte dei conti e forze di polizia, sarà possibile accelerare le procedure di recupero, riducendo i tempi e aumentando l’efficacia degli interventi. Questo rafforza la dimensione etica della gestione pubblica, garantendo che gli aiuti raggiungano solo chi ne ha diritto e salvaguardando la sostenibilità finanziaria del sistema assistenziale.
Un modello di governance innovativa e replicabile
Il Procuratore Generale della Corte dei conti, Pio Silvestri, ha espresso forte fiducia nella sinergia interistituzionale inaugurata dal protocollo, auspicando che questo modello di collaborazione e trasparenza possa essere esteso ad altri settori di interesse pubblico. La novità risiede non solo nelle azioni previste, ma nel metodo adottato: una governance condivisa, basata su trasparenza, responsabilità e innovazione tecnologica.
Questa strategia rappresenta un esempio virtuoso di come le istituzioni possano lavorare in modo coordinato per migliorare l’efficienza dell’erogazione pubblica, condizione imprescindibile per il buon funzionamento delle politiche sociali ed economiche.