La storia racconta di una giovanissima ragazza di nome Maria che vive ancora con i genitori alle pendici del vulcano dove la famiglia possiede una piantagione di caffè.
Il sogno di Maria è quello di andare a vivere in città, ma purtroppo le condizioni in cui vive non le permettono di realizzarlo. Il matrimonio combinato con Ignacio, il proprietario della piantagione. Maria incontra un ragazzo, Pepe che condivide il suo stesso sogno. La ragazza tenta di sedurlo al solo scopo di partire insieme a lui, ma Pepe la abbandona incinta e parte da solo.
Il film di genere drammatico è ambientato in Guatemala nella comunità maya. Jayro, il regista, è cresciuto nella regione di Kaqchikel. È una comunità che vive di niente, alla giornata senza acqua e elettricità. Il rispetto delle culture e delle tradizioni è molto radicato nel cuore di queste persone. Da un punto di vista scenografico il film incredibilmente vivo e potente, come lo stesso vulcano. Le inquadrature fisse e mobili, i primi piani e la fotografia lo rendono unico nel suo genere. Le riprese mostrano una faccia del tutto diversa del Guatemala, che ha molte comunità parecchie sconosciute. Un viaggio intenso attraverso un universo completamente diverso da quello occidentale. Al centro del racconto il rapporto madre/figlia quasi in modo documentaristico il regista ha voluto far vedere l’evoluzione di un popolo attraverso canti e preghiere, grazie a questo aspetto, il film, pur non avendo una vera e propria colonna sonora diventa estremamente musicale e coinvolgente.
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