Tratto dall’intenso romanzo di Aldo Nove, “La vita oscena” indaga da vicino la vita di Andrea, un giovanissimo uomo innamorato della poesia.
La madre, da sempre molto amata da Andrea, muore a causa di un cancro che lentamente le divora la vita, portandosi via la solarità e l’affetto di cui era capace. Anche il padre di Andrea, addolorato per la mortale malattia della compagna e colpito da un grave ictus, è deceduto poco tempo prima. Andrea è sovrastato dal dolore: ogni cosa nella sua vita sembra non avere più senso, tutto è senza sapore. Si chiude nella tristezza e giace a letto per un lungo tempo senza desiderare più alcuna cosa se non perire. Dopo un poco riesce però a uscire dalla sua tana e a scivolare di nuovo nel mondo con il suo skateboard. La poesia sembra allora venirgli in aiuto: grazie all’intervento del suo insegnate di lettere viene spinto a trasferirsi a Milano, dove però la vita non è facile. Comincia un periodo di sbandamento: alcool, cocaina, sesso. Il suo obiettivo sembra il suicidio, così come era stato per Georg Trakl, il suo poeta preferito. Ma sarà proprio grazie alla poesia che troverà la chiave di accesso a una visione più universale. Forse a ricordargli la bellezza.
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