Claudio Amendola guida il ritorno e ricorda Fassari sul ciak
A guidare il progetto c’è ancora una volta Claudio Amendola, volto storico della serie nel ruolo di Giulio Cesaroni, ma stavolta anche alla regia. Con una scelta personale e toccante, Amendola ha voluto rendere omaggio ad Antonello Fassari, scomparso recentemente, lasciando il suo nome scritto sul ciak: “Ciao Antonello”. Una frase semplice, che però ha colpito profondamente il cast e la troupe, creando sul set un clima di rispetto silenzioso. “Sono ateo”, ha raccontato Amendola a La Repubblica, “ma la prima volta che sono entrato nella bottiglieria ho sentito che era là con me.”
Il ricordo dell’attore, che nella serie interpretava Cesare, si fa sentire in ogni angolo. La sua assenza pesa, ma resta viva nel linguaggio, nei gesti, nei luoghi condivisi. Il set non è solo un ambiente di lavoro: è memoria collettiva, ed è proprio lì che si è deciso di portare avanti anche la sua presenza simbolica, con uno sguardo rivolto al passato e uno al futuro.

Le prime anticipazioni sulla trama confermano un ritorno ricco di cambiamenti. Marco, interpretato da Matteo Branciamore, è al centro della nuova narrazione: sta per sposarsi, ma non con Eva. La ragazza che aveva fatto battere il cuore a milioni di spettatori, interpretata da Alessandra Mastronardi, non ci sarà. Accanto a Marco ci sono ora Virginia (Marta Filippi) e il piccolo Adriano (Pietro Serpi), ma il passato bussa alla porta: da New York arriverà Marta, la figlia adolescente avuta con Eva, ruolo affidato a Valentina Bivona. Una presenza che promette scontri emotivi e nuovi equilibri da costruire.
Alcuni storici protagonisti non torneranno: Elena Sofia Ricci, Micol Olivieri e Max Tortora non faranno parte del cast. Ma non mancano volti nuovi. Tra le new entry spicca Ricky Memphis, nei panni di Carlo, il consuocero di Giulio, e Lucia Ocone, che interpreterà Livia, un personaggio legato alla famiglia in modo ancora da svelare.
Le riprese, iniziate a primavera, proseguiranno fino ad agosto. La data di messa in onda non è stata ancora annunciata, ma si ipotizza un lancio tra l’autunno 2025 e i primi mesi del 2026. La serie manterrà lo stile narrativo che l’ha resa un cult, ma aggiornata al contesto post-pandemico, segnato da nuovi ritmi familiari e sfide quotidiane che toccano ogni spettatore.
Il pubblico tra attesa e ricordi, la bottiglieria si riaccende
Il ritorno dei Cesaroni non è solo un’operazione televisiva, ma un richiamo forte alla memoria emotiva di chi, negli anni Duemila, ha vissuto con la famiglia romana momenti di risate, crisi, riconciliazioni. Oggi quella stessa bottiglieria riapre con un significato diverso: non solo un set, ma un simbolo. Un luogo dove i personaggi si ritrovano e dove anche il pubblico potrà tornare a riconoscersi.
La serie si prepara a raccontare una famiglia cambiata, più adulta, con dinamiche nuove ma sempre ancorate alla forza dei legami. Sullo sfondo, Roma, che resta cornice imprescindibile delle vicende. Il ritorno di “I Cesaroni” porta con sé una promessa: quella di non tradire la propria anima, pur aprendo le porte al presente.
E, in mezzo a tutto questo, resta quel ciak con scritto “Ciao Antonello”. Un piccolo gesto, forse, ma pieno di significato. Perché a volte i ricordi si fanno scena, e il teatro della vita continua anche quando qualcuno non c’è più.