I migliori film sulla rivoluzione francese

La rivoluzione francese raccontata dal miglior cinema d’ogni tempo e d’ogni luogo.

La rivoluzione francese ha ispirato film di ogni genere e gusto nel corso della storia del cinema occidentale. Di seguito, alcuni tra i migliori.USA, 1921: David Worth Griffithmago del cinema muto, dirige “Le due orfanelle”, terza e non ultima versione cinematografica di una pièce teatrale (Les Deux Orphelines)  di Adolphe d’Ennery ed Eugène Cormon, del 1874. La pellicola viene considerata l’ultimo dei suoi grandi successi.

Francia, 1939: Jean Renoir, figlio del grande pittore, dirige “La marsigliese”, opera corale, nella quale il popolo, la rivoluzione e gli ideali ad essa connessi trovano una celebrazione sentita e vibrante.

Italia, 1982: il nostro grande Ettore Scola inventa, con l’aiuto degli altrettanto grandi Marcello MastroianniHanna SchygullaLaura Betti e Enzo Jannacci, uno splendido intreccio di personaggi storici e fittizi che si rincorrono sulla strada per Varennes (quella percorsa dalla famiglia reale durante il suo inutile tentativo di fuga): “Il mondo nuovo”.

Francia, 1983: Andrzej Wajda dirige Gérard Depardieu Wojciech Pszoniak in una potente rappresentazione del Terrore giacobino, che culminerà nello scontro finale fra Georges Danton e Maximilian Robespierre. Danton: uno dei più bei film sulla rivoluzione francese mai fatti.

Francia, 2001: Eric Rohmer dirige La nobildonna e il duca, opera originalissima per la tecnica scenografica digitale, che mescola elementi realistici e pittorici, dando l’impressione che gli attori si muovano all’interno di tele settecentesche. Per l’aperta critica ai massacri avvenuti durante il Terrore, in Francia il film suscitò aspre polemiche e venne addirittura (a torto) tacciato di revisionismo.

USA, 2006: Marie Antoinette di Sofia Coppola, racconta una regina di Francia riletta in maniera moderna, vista non attraverso una lente politica o storica, ma solo come moglie bambina, prima, e donna frustrata poi. Rende così l’immagine della persona fragile, sfaccettata e sofferente che stava dietro il simbolo dell’ancien régime da abbattere.

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