Francia, 1939: Jean Renoir, figlio del grande pittore, dirige “La marsigliese”, opera corale, nella quale il popolo, la rivoluzione e gli ideali ad essa connessi trovano una celebrazione sentita e vibrante.
Italia, 1982: il nostro grande Ettore Scola inventa, con l’aiuto degli altrettanto grandi Marcello Mastroianni, Hanna Schygulla, Laura Betti e Enzo Jannacci, uno splendido intreccio di personaggi storici e fittizi che si rincorrono sulla strada per Varennes (quella percorsa dalla famiglia reale durante il suo inutile tentativo di fuga): “Il mondo nuovo”.
Francia, 1983: Andrzej Wajda dirige Gérard Depardieu e Wojciech Pszoniak in una potente rappresentazione del Terrore giacobino, che culminerà nello scontro finale fra Georges Danton e Maximilian Robespierre. Danton: uno dei più bei film sulla rivoluzione francese mai fatti.
Francia, 2001: Eric Rohmer dirige La nobildonna e il duca, opera originalissima per la tecnica scenografica digitale, che mescola elementi realistici e pittorici, dando l’impressione che gli attori si muovano all’interno di tele settecentesche. Per l’aperta critica ai massacri avvenuti durante il Terrore, in Francia il film suscitò aspre polemiche e venne addirittura (a torto) tacciato di revisionismo.
USA, 2006: Marie Antoinette di Sofia Coppola, racconta una regina di Francia riletta in maniera moderna, vista non attraverso una lente politica o storica, ma solo come moglie bambina, prima, e donna frustrata poi. Rende così l’immagine della persona fragile, sfaccettata e sofferente che stava dietro il simbolo dell’ancien régime da abbattere.