
Chi può chiedere il rimborso per l'IMU degli anni precedenti
Rimborso sicuro per tantissimi italiani: questi pagamenti IMU devono tornare indietro, basta presentare questi documenti.
Importanti novità per i proprietari di immobili vittime di occupazioni abusive: la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 18940 del 10 luglio 2025, ha confermato la validità retroattiva dell’esenzione IMU sugli immobili illecitamente occupati.
Questo significa che chi ha denunciato l’occupazione può non solo evitare di versare l’imposta per il periodo in cui ha subito la sottrazione del proprio bene, ma può anche richiedere il rimborso delle somme già versate negli anni precedenti.
Esenzione IMU per immobili abusivamente occupati: la Cassazione fa chiarezza
La decisione della Cassazione si basa su un principio ormai consolidato a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 60/2024, che ha dichiarato incostituzionale l’articolo 9, comma 1, del Decreto Legislativo 23/2011 nella parte in cui obbligava il pagamento dell’IMU anche nel caso in cui l’immobile fosse occupato illegalmente e quindi indisponibile per il proprietario. La Corte ha sottolineato che il possesso materiale ed effettivo dell’immobile è fondamentale per definire la capacità contributiva del soggetto. Di conseguenza, non è corretto considerare il proprietario come soggetto fiscalmente “ricco” quando è privato dell’uso del proprio bene a causa di un’occupazione abusiva.
A condizione, però, che il proprietario abbia effettuato una regolare denuncia alle autorità competenti, dimostrando così di aver adottato tutte le misure previste dalla legge per tutelare il proprio diritto. La questione della retroattività è decisiva: nel nostro ordinamento, quando una norma viene dichiarata incostituzionale, essa si considera come mai esistita. Ciò implica che gli effetti giuridici della norma decadono ex tunc, ovvero fin dall’origine. Pertanto, l’esenzione IMU per immobili occupati illegalmente si applica non solo per il futuro, ma anche per gli anni passati, offrendo un rimborso pieno e sicuro per quanto già versato. Il caso esaminato dalla Cassazione riguardava una contribuente che aveva un terreno occupato da due soggetti abusivi.

Pur avendo in parte recuperato la disponibilità del terreno tramite un’azione di rivendica, il Comune continuava a richiedere il pagamento dell’IMU. La Cassazione ha ribadito che ai fini dell’imposizione fiscale conta la possibilità concreta di utilizzo dell’immobile, non il mero titolo giuridico di proprietà. Se il bene è di fatto inutilizzabile a causa di cause esterne e il proprietario ha tempestivamente attivato le vie legali, il presupposto per il pagamento dell’imposta viene meno.
A seguito di questa pronuncia, tutti i proprietari che hanno subito un’occupazione abusiva e che hanno formalmente denunciato l’accaduto possono ora ottenere l’esenzione IMU anche per gli anni passati, richiedendo il rimborso delle somme indebitamente versate. La causa è stata rinviata alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado, ma il principio è ormai chiaro e costituisce un’importante tutela per chi subisce la sottrazione illegittima di un proprio bene.
Questa sentenza rappresenta un passo avanti nella tutela dei diritti dei proprietari, riconoscendo che la semplice titolarità formale non può tradursi in un obbligo fiscale quando la disponibilità materiale del bene è impedita da fatti illeciti. In questo modo, si ribadisce la necessità di una valutazione concreta della capacità contributiva, elemento cardine del sistema tributario italiano.