
Anche Whatsapp nel "mirino" dell'AI - news.popcorntv.it
La crescente integrazione tra AI e applicazioni mette in luce la necessità di un bilanciamento tra innovazione e rispetto della privacy.
Nel panorama tecnologico attuale, l’intelligenza artificiale continua a evolversi rapidamente, suscitando però anche crescenti preoccupazioni in termini di privacy.
Tra le novità più recenti, spicca il ruolo di Gemini, il programma di AI sviluppato da Google, che ha introdotto una funzione controversa: la possibilità di leggere le chat di WhatsApp e di interagire automaticamente con altre app di comunicazione sui dispositivi Android.
Come Gemini accede alle chat di WhatsApp e altre app di messaggistica
Da oltre un anno Google ha implementato Gemini con l’obiettivo di assistere gli utenti nelle loro attività quotidiane, ma solo di recente è emersa la funzione che permette all’AI di accedere senza autorizzazione esplicita alle chat di WhatsApp, così come alle app Telefono e Messaggi. Questa capacità, sebbene mirata a facilitare operazioni come l’invio di messaggi o l’impostazione di timer, è stata attivata di default su molti dispositivi Android, generando un acceso dibattito sulla tutela della privacy.
Google ha assicurato che i dati raccolti da Gemini vengono utilizzati solo temporaneamente e non per migliorare l’intelligenza artificiale, scomparendo automaticamente entro 72 ore. Tuttavia, la mancanza di un consenso esplicito ha creato malumori tra gli utenti e gli esperti di cybersicurezza, che ritengono inaccettabile una simile intrusione senza preventiva autorizzazione.
Cosa può fare Gemini e quali rischi comporta
La funzione chiamata “Attività delle app Gemini” consente a questa AI di inviare messaggi, impostare promemoria o timer e in generale automatizzare alcune operazioni legate alle app di messa

ggistica, inclusa WhatsApp.
Questo meccanismo punta a rendere più semplice la gestione delle attività quotidiane, ma può anche essere percepito come una violazione della sfera personale quando si attiva senza il consenso dell’utente.
Tra i rischi maggiori vi è la possibilità che conversazioni private vengano “lette” dall’AI, anche se Google afferma che non si tratta di una vera e propria “spia”. Tuttavia, l’attivazione automatica di questa funzione ha sollevato dubbi sulla trasparenza e sulla sicurezza dei dati personali.
Come disattivare la funzione di lettura automatica di Gemini
Per chi desidera tutelare la propria privacy, è possibile disabilitare questa funzione direttamente dalle Impostazioni del dispositivo Android. Basta accedere alla sezione App, cercare Gemini e scegliere di disattivare o rimuovere completamente la funzione “Attività delle app Gemini”. Questa duplice opzione consente all’utente di bloccare l’accesso senza rinunciare del tutto all’intelligenza artificiale, oppure di eliminarla definitivamente.
È importante sottolineare che Gemini non è presente su tutti i dispositivi Android e non viene installata automaticamente: è necessario che sia già preinstallata o attivata manualmente. Inoltre, al momento, questa novità non riguarda gli utenti Apple, che risultano esclusi da questa modalità di gestione automatizzata delle chat.