
Troppi turisti danneggiano la bellezza tipica - news.popcorntv.it
È ufficialmente iniziata la lotta all’overtoursim, il turismo di massa aggressivo e irrispettoso, che danneggia gli stessi luoghi che affolla.
Ci sono luoghi talmente belli da sembrare irreali, posti che attirano chiunque, da ogni angolo del mondo, come se un richiamo misterioso li rendesse irresistibili. Ma cosa succede quando quel fascino diventa troppo forte, quando quel richiamo cresce così tanto da mettere a rischio proprio ciò che affascina di più?
È quello a cui molte località turistiche stanno pensando già da anni e qualcuno ha anche trovato la risposta, la propria almeno. Sempre più località turistiche si dicono contrarie all’overtourism, che aggredisce e denatura le meraviglie stesse che attirano ogni anni milioni di turisti.
Un’altra capitele del turismo dice “NO”
Capri, perla del Mediterraneo, sta vivendo proprio questo paradosso, ogni giorno, circa 50.000 turisti sbarcano sull’isola, ma il 91% di loro la lascia al tramonto. Un turismo “mordi e fuggi” che trasforma un paradiso naturale in un luogo congestionato e stremato, non si apprezzano realmente la città e i suoi ritmi.

Il fenomeno dell’overtourism ha ormai raggiunto dimensioni insostenibili, basta passeggiare nei pressi della funicolare di Marina Grande o lungo via Camerelle per rendersene conto. La situazione è ingestibile, code interminabili, strade impraticabili, traffico umano ovunque, con picchi di visitatori estremi, arrivando anche a 12.000 arrivi ogni tre ore.
Il Comune ha anche pensato di installare defibrillatori nei punti più affollati, consapevole che caldo e caos possono mettere in pericolo la salute dei visitatori. Ma si tratta di soluzioni d’emergenza, non di una strategia a lungo termine e l’isola, semplicemente, non regge più il carico e lo stress del turismo d’assalto.
Il sindaco di Capri, Marino Lembo, ha chiesto al Governo una legge speciale, con l’obiettivo di ottenere regole più severe sugli sbarchi e poteri straordinari. Le norme attuali, infatti, sono ormai superate e inadatte a contenere il traffico marittimo di oggi, serve dare libertà di gestione alle zone turistiche interessate.
Nel frattempo sono state introdotte misure temporanee, file separate alla funicolare, corsie preferenziali per residenti e ospiti, hostess per monitorare gli accessi. La tensione, però, resta palpabile e il malcontento cresce quotidianamente, così come i costi per alloggiare e spostarsi sull’isola, fattori che contribuiscono al disagio generale.
Dietro questa corsa all’ultimo selfie, al consumo totale di tutto ciò che è “cool”, c’è il rischio di perdere l’essenza stessa di Capri. Lo stesso rischio che corrono altre città dalla forte componente turistica, che sempre più si allontanano dalla propria natura e tradizione, omologandosi alla massa.