Un approccio consapevole e personalizzato all’allenamento non solo ottimizza i risultati, ma protegge anche la salute a lungo termine.
Negli ultimi anni, l’allenamento fisico è diventato un tema di grande attualità, sia per chi desidera rimettersi in forma in vista dell’estate, sia per chi cerca di mantenere uno stile di vita sano. Tuttavia, nonostante i benefici riconosciuti dell’attività fisica, esiste un errore comune che molti praticanti commettono: allenarsi ogni giorno senza il giusto equilibrio.
Questo approccio, sebbene inizialmente possa sembrare positivo, nasconde insidie che possono compromettere la salute fisica e mentale.
L’importanza dell’equilibrio negli allenamenti
Sara Compagni, fondatrice di Postura da Paura e esperta nel campo del fitness, evidenzia che la questione della frequenza degli allenamenti non è semplice e varia da persona a persona. Allenarsi quotidianamente può risultare dannoso per alcuni, mentre per altri può essere una pratica vantaggiosa.
La chiave sta nell’ascoltare il proprio corpo e riconoscere i segnali di affaticamento o sovrallenamento, che si manifestano comunemente con sintomi come stanchezza eccessiva, irritabilità e dolori muscolari persistenti.
Raccomandazioni dell’OMS
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda un livello di attività fisica che varia da 150 a 300 minuti di esercizio moderato a settimana, oppure da 75 a 150 minuti di attività vigorosa, oltre a due sessioni di rinforzo muscolare. Questo suggerisce che la qualità dell’allenamento e l’intensità sono più importanti della frequenza.
Allenarsi ogni giorno con intensità elevata può portare a infortuni e affaticamento, mettendo a rischio il benessere del sistema venolinfatico e endocrino.
La programmazione degli allenamenti
Un altro aspetto fondamentale da considerare è la programmazione degli allenamenti. È essenziale alternare sessioni ad alta intensità con quelle a intensità moderata. Ad esempio, se un giorno ci si dedica a un allenamento intenso per la forza, il giorno successivo potrebbe essere opportuno optare per un’attività più leggera, come una passeggiata o un allenamento di mobilità. Questo non solo aiuta a prevenire lesioni, ma favorisce anche un recupero adeguato.

Il sovrallenamento, pur essendo una condizione rara, può manifestarsi in modo subdolo e avere effetti negativi sulla salute. I sintomi di sovrallenamento includono tachicardia, insonnia, cambiamenti dell’umore e alterazioni del ciclo mestruale. È fondamentale mantenere uno stile di vita bilanciato per prevenire queste problematiche, il che implica non solo un recupero adeguato tra le sessioni di allenamento, ma anche una nutrizione equilibrata e un sonno sufficiente.
Inoltre, è importante differenziare tra attività fisica e esercizio fisico. L’attività fisica comprende qualsiasi movimento che richiede dispendio energetico, mentre l’esercizio fisico è un’attività strutturata e pianificata. Pertanto, anche semplici attività quotidiane come camminare o fare le scale possono contribuire al benessere generale, senza la necessità di un allenamento intenso ogni giorno.
Sara Compagni suggerisce anche di considerare l’importanza del riscaldamento e del defaticamento in ogni routine di allenamento. Questi passaggi sono cruciali per preparare il corpo agli sforzi intensi e per favorire un recupero efficace. Infine, è fondamentale ricordare che ogni persona ha bisogni e capacità diverse.
È consigliabile monitorare le proprie sensazioni corporee e adattare l’intensità e la frequenza degli allenamenti di conseguenza. In definitiva, l’obiettivo è trovare un equilibrio che consenta di godere dei benefici dell’attività fisica senza compromettere il benessere.