
La chiusura improvvisa del resort (Foto Shutterstock - news.popcorntv.it)
A poche settimane dall’inaugurazione, un nuovo resort turistico, ha già sospeso l’accesso ai visitatori stranieri.
La struttura, estesa su quattro chilometri di lungomare e dotata di hotel, ristoranti, centri commerciali e un parco acquatico, era stata concepita come un simbolo della riapertura del Paese al turismo internazionale, soprattutto verso visitatori provenienti da Russia e Cina. Tuttavia, le autorità nordcoreane hanno annunciato la chiusura come una misura temporanea, senza fornire dettagli sulle ragioni di questa decisione né indicazioni su una possibile data di riapertura.
Il complesso di Kalma aveva appena accolto i primi turisti russi, segno di un tentativo del regime guidato da Kim Jong-un di rilanciare il settore turistico, visto come un potenziale volano per l’economia nazionale messa a dura prova dalle sanzioni internazionali e dall’isolamento. Tuttavia, la Corea del Nord ha storicamente adottato un approccio altalenante nei confronti del turismo straniero: dopo ogni apertura, si sono spesso susseguite chiusure improvvise e inspiegate.
Un caso emblematico si era verificato a inizio 2024, quando la Corea del Nord aveva riaperto i confini e iniziato a organizzare tour guidati nella provincia nordorientale di Rason, un’area strategica confinante con Russia e Cina. Anche in questa occasione, la presenza di turisti occidentali era stata confermata per alcune settimane, prima che i tour venissero bruscamente sospesi senza una spiegazione ufficiale.
Nel corso degli ultimi mesi, episodi simili si sono ripetuti: nel mese di aprile, un esiguo gruppo di visitatori occidentali ha partecipato alla maratona internazionale di Pyongyang, mentre a maggio sono stati revocati d’improvviso tutti i visti per i visitatori professionali stranieri diretti a una fiera commerciale internazionale. Questi repentini cambiamenti nella politica di accesso riflettono la complessità e la rigidità del regime nordcoreano nel gestire le relazioni con l’esterno.
Il Festival internazionale del cinema di Pyongyang: prossima possibile apertura ai visitatori stranieri
Il prossimo evento di rilievo in Corea del Nord che potrebbe vedere la presenza di stranieri è il Festival internazionale del cinema di Pyongyang, previsto dal 22 al 27 ottobre 2025. Si tratta della prima edizione dopo il 2019 e, al momento, le autorità accettano candidature di film provenienti dall’estero. Resta però incerto se saranno ammessi anche spettatori stranieri, visto il clima di incertezza e le restrizioni vigenti.
Il festival rappresenta un’occasione importante per Pyongyang di mostrare una facciata più aperta e culturale, tentando di attirare attenzione internazionale nonostante il contesto politico estremamente controllato. La partecipazione di film stranieri potrebbe segnare un passo verso una maggiore apertura, ma molto dipenderà dalle decisioni politiche del regime e dall’evoluzione della situazione interna.

Da quando Kim Jong-un è salito al potere nel 2011, ha consolidato il suo controllo attraverso una rigorosa politica autoritaria, mantenendo un forte culto della personalità e perseguendo allo stesso tempo lo sviluppo simultaneo di economia e armamento nucleare, secondo la cosiddetta strategia del byungjin. La gestione del turismo, così come la selettività nell’apertura verso l’esterno, è parte integrante di un disegno più ampio di controllo sociale e geopolitico.
Nonostante alcune aperture sporadiche, come l’organizzazione di eventi sportivi o culturali con partecipazione straniera, la Corea del Nord continua a mantenere un sistema di controllo stretto e opaco. Le decisioni improvvise di sospendere ingressi o revocare visti testimoniano come il regime prediliga gestire i flussi turistici e culturali in modo altamente selettivo, limitando al massimo le possibilità di contatto diretto con l’esterno.
Il resort di Kalma, che avrebbe dovuto rappresentare un simbolo di modernizzazione e apertura, è così diventato l’ennesimo esempio della complessità delle dinamiche interne al Paese, dove la sicurezza e il controllo prevalgono spesso su qualsiasi altra considerazione economica o di immagine internazionale.
Questo scenario è inoltre influenzato dalla continua tensione geopolitica nella penisola coreana e nella regione dell’Asia orientale, dove la Corea del Nord riveste un ruolo strategico e altamente monitorato dagli attori internazionali.
La chiusura del resort di Kalma, unitamente alle altre restrizioni recenti, conferma che il regime di Kim Jong-un rimane fermo nel suo approccio di isolamento controllato, con aperture limitate e precarie, che non consentono ancora un vero e proprio rilancio del turismo internazionale nel Paese.