Pupi Avati torna al piccolo schermo con Il fulgore di Dony, film tv in onda il 29 maggio in prima visione su Rai 1. Tre anni dopo Con il sole negli occhi e Le nozze di Laura, il regista bolognese racconta una storia d'amore assoluto, narrata con sensibilità e ispirazione. Protagonista della vicenda è Donata, per tutti Dony (Greta Zuccheri Montanari, già vista in L’uomo che verrà di Giorgio Diritti), una liceale intelligente, studiosa e amante della danza classica. La vita di Dony cambia quando incontra Marco (Saul Nanni, star della serie Disney Alex & Co.), un ragazzo bello, sportivo e brillante.
Il fulgore di Dony: Rai 1 trasmette il film tv il 29 maggio
Dony vive il sogno dell’amore impossibile di ogni adolescente, convinta di essersi imbattuta in un autentico principe azzurro. Ma il danno neurologico causato da un banale incidente di sci trascina Marco nell’ombra della sua camera, con l’unica compagnia dell’amore disperato e protettivo di sua madre (Lunetta Savino), che ha persino denunciato per negligenza il marito neurologo (Andrea Roncato). Dony si getta così, anima e corpo, nel mondo sconosciuto del ragazzo e lo aiuta a farlo uscire dal suo guscio, a costo di perdere colpi a scuola, allontanarsi dai suoi interessi, mettersi contro i genitori (Ambra Angiolini e Giulio Scarpati), finire in cura da uno psichiatra (Alessandro Haber). Il suo amore, però, è autentico e più forte di qualsiasi ostacolo.
Il fulgore di Dony: Pupi Avati e l’amore assoluto
“La vicenda umana della mia Donata Chesi, soprannominata Dony – ha dichiarato Avati – la scelta che il suo profondo sentimento del vivere le fa fare, merita quel sostantivo che ha guadagnato innamorandosi dell’amore, forse del bisogno, smisurato di lei che prova un giovane suo coetaneo disabile e destinato a veder aggravarsi inesorabilmente le sue condizioni. Questa la sfida del film, rendere vera, credibile, azzardare addirittura che diventi condivisibile la scelta di Dony. Una scelta probabilmente anacronistica, contro tutto e tutti, in un presente che pare premiare solo l’egoismo”.
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