Il remake di MacGyver, da quando è stato annunciato ha creato un'aspettativa immensa. Ma a quanto pare non è riuscito a mantenere le promesse. Il pubblico non sembra aver apprezzato Lucas Till, che fa rimpiangere Richard Dean Anderson: a dimostrazione che non bastano un coltellino svizzero e una graffetta per diventare il grande Mac.
Il prequel del leggendario MacGyver, a detta di molti, fa leva solo sul titolo per attirare i fan ma è un procedural alla CSI, senza nulla di nuovo.
Il pubblico acclama la magia che aveva il vecchio Angus: la premiere dell'atteso remake ha debuttato con quasi 11 milioni di spettatori sulla CBS.
E' stato lo show più guardato della serata, ma, come molti hanno già predetto, è difficile che i fan del vecchio Mac rimangano fedeli alla sua nuova versione.
Per molti fan, Till è una copia forzata e mal riuscita dell'idolo dall'inconfondibile look anni '80. La colpa è da attribuire soprattutto alla sceneggiatura: una serie di battute scontate e cliché a non finire non portano la ventata di aria fresca che meriterebbe.
Nella sequenza d'apertura, vediamo un Mac vestito di tutto punto a bordo di un'auto sportiva da urlo. Arriva a un party in una villa di Como, dove è nascosta una potente arma biologica che va recuperata in stile James Bond.
Il vecchio agente agiva sempre in solitaria, mentre quello nuovo è affiancato da una squadra che include la sua fidanzata.
La concentrazione di Mac, il suo atteggiamento sempre serio e professionale, e la precisione con cui eseguiva i suoi indimenticabili trucchetti ci facevano rimanere a bacca aperta.
Mentre nella nuova versione, abbiamo già visto il protagonista mentre si protegge da una scarica di proiettili con un vassoio, prende il volo da un camion che sta per esplodere, salta su un aereo in fase di decollo. Tutto questo, mentre si scambia battute coi colleghi.
Insomma, le differenze sono così tante, che il nuovo Mac convince poco i fan di vecchia data.
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