Dopo il declino della sua carriera politica e il fallimento dell'ultima tornata elettoriale del PD, l'ex-segretario dem Matteo Renzi starebbe valutando un ritorno sulle scene in versione inedita, diventando conduttore televisivo di un programma propostogli dall'amico, manager e imprenditore, Lucio Presta.
Matteo Renzi: Firenze punto di partenza della sua carriera televisiva?
Ai microfoni di Adnkronos l'agente, marito della nota conduttrice Paola Perego, avrebbe svelato i dettagli di questo nuovo progetto per il piccolo schermo, parlando di uno show che si concentri sulle bellezze dell'Italia, prima fra tutte la città di Firenze, di cui Renzi è stato sindaco: "Ho proposto a Matteo Renzi un progetto televisivo sulla città di Firenze, un programma ambizioso. E lui lo sta valutando“.
Ovviamente come sottilineato da Presta, l'impegno televisivo di Renzi potrebbe non compromettere la sua carriera politica, con l'ex-premier intenzionato a risanare lo stato del PD nel prossimo futuro: "Matteo è nato a Firenze, ci ha vissuto, la conosce a fondo, ne è stato sindaco, ci ha portato i potenti del mondo. Credo deciderà a breve ma ciò non implica, immagino, che abbandoni la politica“.
Matteo Renzi: dalla politica ad uno show su Netflix?
Renzi come Obama in qualche modo, visto che nelle scorse settimane l'ex-presidente degli Stati Uniti ha siglato un accordo su Netflix per la produzione di alcuni documentari insieme alla moglie Michelle. Ed è proprio su Netflix che si vociferà giungerà questo nuovo prodotto confezionato dal duo Renzi-Presta. Stando alle prime indiscrezioni Palazzo Vecchio sarebbe stato già oggetto di sopralluoghi per le prime riprese, e il debutto del politico in qualità di divulgatore televisivo potrebbe arrivare davvero molto presto.
Debutto ma anche ritorno in tv, visto che un giovanissimo Matteo Renzi nel 1994 partecipò sulla tv nazionale al game show La Ruota della Fortuna con Mike Bongiorno: in tenuta da secchione, occhialoni inclusi, l'ex-premier partecipò per cinque puntate al quiz portando a casa oltre 48 milioni delle vecchie lire.
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